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INTERVISTA A LEONARDO KEN USAMI, BACKGROUND ARTIST DELL'ULTIMO FILM DI MAKOTO SHINKAI

Calendar icon Lunedì, 10 ottobre 2022
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Dopo il successo planetario di Your Name (a oggi il film con l'incasso più alto di tutti i tempi in Giappone), il regista Makoto Shinkai torna nei cinema con un nuovo film di animazione.

Si tratta dell’attesissimo Weathering with You uscito in Giappone lo scorso 19 luglio e disponibile nelle nostre sale solo in tre date evento (14,15 e 16 ottobre) per la distribuzione di Nexo Digital. Al centro della storia troviamo ancora due giovani protagonisti: Hodaka, un liceale che si trasferisce a Tokyo per sfuggire alla vita su una remota isola e Hina una ragazza con lo straordinario potere di controllare il tempo atmosferico.

I trailer che annunciavano l’uscita del film lasciavano spazio a pochi dubbi, il lavoro della Comix Wave Films, lo studio di produzione diretto da Shinkai, si è confermato da subito all’altezza delle aspettative: personaggi accattivanti, un’animazione spettacolare e una sequenza di paesaggi, luci e atmosfere a dir poco superlativi. Già dai tempi de Il giardino delle parole, e ancora prima con 5 cm al secondo, il livello tecnico nella resa degli sfondi dava all’esperienza visiva delle pellicole del regista giapponese una suggestione unica.
Gran parte della forza emotiva dei suoi film vengono da una gestione sapiente e spettacolare dei paesaggi all’interno dei quali i personaggi si muovono. Dagli skyline più vertiginosi di Tokyo ai panorami naturalistici più suggestivi, i background si sono imposti con forza come uno degli elementi caratterizzanti dell’animazione firmata Makoto Shinkai.

Il caso vuole che nel team di artisti che hanno contribuito alla spettacolarità di alcuni dei titoli più famosi di questo grande regista faccia parte un professionista che abbiamo la fortuna e l’onore di conoscere molto da vicino!
Si tratta di Leonardo Ken Usami, allievo del corso di Animazione della Scuola Internazionale di Comics di Roma, dove ora insegna come docente.

Leonardo è approdato alla CoMixWave Films dopo una serie di esperienze professionali nel campo dell’animazione, dapprima a Roma e successivamente a Tokyo. Oltre a una serie di progetti con lo studio di Makoto Shinkai, il primo titolo a cui ha contribuito come background artist è Il giardino delle parole, un mediometraggio che è davvero un piccolo capolavoro.
 
All’indomani dell’uscita italiana di Weathering with You abbiamo deciso di rivolgere a Leonardo qualche domanda per conoscere più da vicino la sua esperienza nel mondo professionale dell’animazione ma anche per saperne di più su come si approccia al suo ruolo di docente e a un certo tipo di cultura che fa parte della sua formazione e del suo lavoro.

Ecco come ci ha risposto!
 

Partiamo dal nuovo film di Makoto Shinkai, (nelle sale italiane dal 14 al 16 ottobre). L’aspettativa per i suoi lavori è sempre altissima, sia da parte dei suoi fan sia che da parte dei semplici appassionati di animazione giapponese.
Sappiamo che non ci puoi svelare troppi dettagli sulla storia, per questo ti chiediamo di parlarci del tuo lavoro: qual è il metodo con cui ti approcci a una nuova pellicola? Ti arrivano indicazioni dallo studio di produzione e ti metti subito al lavoro o ci sono vari passaggi che devi seguire prima di iniziare a fare la tua parte?

  • Di solito mi prendo del tempo per analizzare il materiale, discutere con il direttore artistico e ricercare tutto quello che mi può inspirare. Se non c'è fretta, può volerci anche mezza giornata. Bisogna preparare bene il bagaglio per affrontare una nuova avventura. Soprattutto nell'animazione dove devi saper disegnare con la mente degli altri.


I paesaggi sono senza dubbio uno dei punti forti dei lavori di Shinkai: in alcune scene il paesaggio sembra quasi prendere il sopravvento sulla storia e sui personaggi, tanto da risultare un elemento che vale più di un semplice “sfondo”. Questo rende tuo ruolo di background artist di grande importanza, i dettagli e gli aspetti di cui tenere presente saranno numerosissimi. Come affronti il lavoro: utilizzi il digitale o preferisci lavorare con un metodo tradizionale?

  • Digitale.
    Amo la matita e l'acquerello, ma il digitale ha comunque dei vantaggi nitidi. Permette lo scambio di files in maniera rapida, di usare diversi stili senza cambiare strumenti ed ha il ctrl+z…


Alla Scuola Internazionale di Comics di Roma sei insegnante al corso di Animazione. Qual è l’aspetto che maggiormente mette in difficoltà i ragazzi che scelgono questo percorso di formazione?

  • Penso sia l’inaspettata mole di lavoro che si trovano ad affrontare. Nel corso è prevista un'infarinatura sull'animazione, l'anatomia, la prospettiva, lo storytelling, la pittura digitale, il montaggio... Un neofita non si aspetta tutto questo lavoro dietro un semplice cartone animato che dura qualche minuto.


Domanda di rito: quale consiglio dai sempre ai tuoi allievi?

  • Di non avere fretta. Girando su internet si vedono ragazzi che a 20 anni lavorano per già per produzioni importanti. Ciò può demoralizzare, ma ognuno ha il suo tempo di crescita, il suo percorso. Bisogna ispirarsi agli altri artisti, mai sentirsi in competizione.


È più impegnativo il ruolo di animatore all’interno di uno studio di produzione o di docente all’interno di un’aula?! (sincero!)

  • Per me il docente è più impegnativo. Non certo per la quantità di lavoro, ma perché esiste una responsabilità verso altre persone.
     

Hai vissuto diversi anni a Tokyo e sei in parte di origini giapponesi, qual è l’aspetto di questa cultura che più ti affascina e senti tuo? E quello che invece senti più distante?

  • A me piace l’equilibrio nel giudizio che hanno i giapponesi. Di contro, credo che la società giapponese abbia degli standard imposti troppo delineati, per cui delle volte è difficile uscire dagli schemi.
     

Pura curiosità: il tuo fumetto preferito e il tuo anime del cuore.

  • Sono tanti… mi piacciono i classici: Maus, La storia dei tre Adolf, Corto Maltese
    Per gli anime, sarei banale a dire lo studio Ghibli, quindi dico Tengen Toppa Gurren Lagan perché è quello che mi ha spinto ad andare a lavorare in Giappone.
     

Ultimissima domanda: dal punto di vista professionale hai lavorato con uno dei più grandi studi di produzione e preso parte a progetti che resteranno senza dubbio nella storia dell’animazione giapponese. Che progetti hai per il futuro?

  • Da una parte continuerò a collaborare con gli studi giapponesi. L’altra mia ambizione invece è quella di portare un po’ della mia esperienza giapponese anche qui in Italia. Magari creare un piccolo team e fare qualche progettino... ma ci vuole tempo e denaro.
     

Naturalmente noi non vediamo l'ora di vedere realizzati questi progetti futuri! 
Che dire? Abbiamo davvero molto apprezzato le risposte per nulla scontate ma sempre oneste e accurate di Leonardo. 
Non ci resta che ringraziarlo tantissimo per essersi dimostrato gentile e disponibile come sempre.

Auguriamo il meglio a un professionista giovanissimo ma che vanta già un’esperienza di tutto rispetto all'interno di un team di lavoro destinato a lasciare un'impronta nella storia dell'animazione. I nostri allievi e la nostra Scuola sono molto fortunati ad averlo come insegnante! 


 

Intervista a cura di Francesca Torlone - redattrice

 

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